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L'importanza della formazione obbligatoria dei lavoratori

15/04/2025

Il Decreto Legislativo 81/2008 dedica la sezione IV alla disciplina delle attività di formazione, informazione e addestramento dei lavoratori per i quali stabilisce una serie di obblighi formativi che spaziano dalla sicurezza nei luoghi di lavoro alla gestione delle emergenze, passando per l'uso di dispositivi di protezione individuale (DPI). Si tratta di obblighi che rappresentano un pilastro essenziale per la crescita e il progresso del lavoratore all’interno di un contesto professionale e sociale e che consentono di creare ambienti lavorativi più sicuri, riducendo gli incidenti e incrementando la responsabilizzazione dei lavoratori e dei datori di lavoro.                      

Uno degli aspetti più rilevanti della formazione obbligatoria è quello legato alla sicurezza, l’art. 18 del D.Lgs. 81/2008 impone al datore di lavoro di rispettare una serie di obblighi finalizzati a garantire la salute e la sicurezza sul lavoro dei propri dipendenti negli ambienti di lavoro e in particolare alla lettera l, stabilisce che il datore di lavoro deve adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37.

La formazione non può fermarsi una volta ottenuto un certificato, l'aggiornamento professionale continuo è necessario per far sì che le competenze restino al passo con le innovazioni tecnologiche, le normative e le best practices.

 

Modelli 231 e formazione.

 

Con il D.lgs. 231/01, è stata introdotta la responsabilità amministrativa degli enti per alcuni reati commessi dai loro dirigenti, dipendenti o preposti, nell’interesse o vantaggio dell’ente. Per prevenire i reati previsti dal D.lgs 231 e per escludere o attenuare la propria responsabilità in caso di commissione di un reato le imprese possono adottare volontariamente il modello di organizzazione, gestione e controllo, modello 231 (MOG).

Pur nel silenzio del decreto 231, la formazione dei dipendenti è parte integrante del modello, ne assume una rilevanza fondamentale, in quanto rappresenta uno degli strumenti principali per implementare efficacemente i modelli organizzativi richiesti dal decreto, aiuta le aziende a ridurre i rischi legati alla responsabilità amministrativa per reati societari e promuove una cultura aziendale etica e rispettosa delle normative.

Il MOG interagisce con gli altri sistemi di prevenzione e gestione dei rischi presenti nell’organizzazione aziendale, l’art 30 del  D.lgs. 81/08 Modelli di organizzazione e gestione stabilisce che  Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi e in particolare alla lettera e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori

Anche le Linee guida di Confindustria sottolineano l’importanza di un’efficace formazione dei destinatari del MOG affermando che: «deve essere sviluppato un adeguato programma di formazione modulato in funzione dei livelli dei destinatari. Esso deve illustrare le ragioni di opportunità - oltre che giuridiche - che ispirano le regole e la loro portata concreta. In proposito, è opportuno prevedere il contenuto dei corsi di formazione, la loro periodicità, l’obbligatorietà della partecipazione ai corsi, i controlli di frequenza e di qualità sul contenuto dei programmi, l’aggiornamento sistematico dei contenuti degli eventi formativi in ragione dell’aggiornamento del Modello».

La formazione dei dipendenti è quindi parte integrante del modello, è un elemento imprescindibile per l’efficace attuazione dello stesso e contribuisce all’efficacia esimente di responsabilità in capo alla società in caso di commissione dei reati previsti dal D.lgs. 231. in questo senso si sono espressi la Cassazione penale n. 22586/2024, Cassazione penale n.31665/2024.

Il Tribunale di Milano con sentenza 1070/2024 ha ritenuto l’adozione di un piano di formazione annuale come uno dei fattori che contribuiscono all’esenzione della responsabilità dell’ente: «un Modello idoneo ed efficace […..]   deve essere accompagnato da un’intensa  attività di informazione e formazione del personale attuata sia attraverso una diffusione e comunicazione a tutto il personale del Modello e del Codice etico, sia attraverso delle qualificate iniziative di formazione finalizzate a divulgare ed implementare la comprensione delle procedure e delle regole comportamentali adottate; iniziative che non devono risolversi in attività formative impartite occasionalmente, ma devono piuttosto ispirarsi ai criteri di continuità e di intensità»  […..]  «quanto alle attività propulsive e disciplinari, spicca il ruolo dell'OdV in ordine alle attività di informazione e formazione sui contenuti del Modello e del codice etico, rispetto alle quali l'organismo è chiamato ad esprimere una valutazione in termini di adeguatezza, continuità e intensità, oltre a dimostrarsi costante nell'attività di monitoraggio e di accertamento delle infrazioni.

L’attività di formazione deve essere formalizzata, conforme ai rischi che caratterizzano l’attività dell’ente e tarata in funzione dei livelli dei destinatari. Non deve risolversi in attività formative impartite occasionalmente, ma ispirarsi a criteri di continuità e intensità, adeguandosi alle modifiche del modello sia di tipo procedurale che legislativo.  La sua mancanza concorre a qualificare uno dei presupposti della colpa in organizzazione.

In conclusione, per le imprese, investire nella formazione continua dei propri dipendenti non è solo un obbligo ma anche un’opportunità, una necessità per rimanere competitive in un mercato in continua evoluzione ed il primo presidio concretamente efficace per la prevenzione di reati.

Un personale correttamente formato è in grado di affrontare le sfide con maggiore efficienza e contribuire al successo dell’azienda in un ‘ottica di trasparenza, legalità e sostenibilità.


Ricordiamo che dallo scorso ottobre Silqua è ente Accreditato per la formazione dalla regione Lombardia.